Dominare il tempo è una sfida che il genere umano ha tentato di vincere per migliaia di anni,
attraverso il sole e l’acqua, le clessidre e le meridiane ed altri meccanismi più o meno sofisticati. Poi, nel ‘500 è stato inventato il primo orologio meccanico che ha segnato il nuovo capitolo nella storia della misurazione del tempo. Diventando sempre più piccolo e, dunque, portatile, l‘orologio ha smesso di essere solo uno strumento di indicazione dell’ora, ma si è trasformato in un oggetto del desiderio, un pezzo da collezione, un gioiello, una sorprendente invenzione ferma ma in movimento, appena percettibile, che si nota grazie alle lancette e al cuore pulsante di un meccanismo complesso.

L’orologio firmato Zannetti è un’emozione pura. È un modo sublime di personalizzare il proprio tempo, di immortalare un attimo, di fermarlo, trasformandolo un ricordo tangibile, unico e prezioso, da poter toccare, indossare, regalare o rivivere.
“Si chiama MONTRE FOR CHEF by Zannetti, ed è la prima inedita linea di orologi dedicata ai più grandi cuochi contemporanei. Un omaggio all’alta cucina, ma anche alla misurazione del tempo nella sua forma più bella e soprattutto originale.”

Un’introduzione che sembra una fiaba. Gli orologi per gli chef, perché? Che cosa hanno di così speciale? Per capirlo bisognerebbe fare un passo indietro, tornando alle origini della Maison Zannetti, scoprire chi è la sua mente e l’anima, e perché sia nato il progetto che unisca il lusso del tempo ai piaceri della gola.

Riccardo Zannetti, così si chiama il visionario fondatore dell’omonimo brand, nasce nella famiglia degli artisti, cultori dell’arte in tutte le sue sfaccettature tra la musica, la danza, la pittura e, naturalmente, gli orologi di cui il suo nonno era un appassionato collezionista. Quello di Riccardo è stato un percorso naturale. Non solo è cresciuto in mezzo alle opere d’arte, ma avendo fin da piccolo una vena artistica anche lui, ha sviluppato l’attenzione per il dettaglio e l’amore assoluto per la bellezza.

Nel 1982 il giovane Zannetti decide di fondare il proprio marchio e inizia il suo percorso nell’arte della manifattura orologiera grazie alla grande presenza ed influenza del nonno, Carmine Zannetti, Maestro Orafo ed appassionato di meccanismi. Da subito comincia a realizzare i primi modelli di orologi, veri e propri pezzi unici, dando il via all’attività. Nel frattempo continua a disegnare per alcuni grandi firme dell’orologeria e a creare i meravigliosi segnatempo per i clienti privati. Così, collezione dopo collezione, una più bella dell’altra, dopo pochi anni la sua mano diventa talmente riconoscibile, che conquista con facilità gli appassionati e i collezionisti di tutto il mondo.


Le cose più belle e divertenti accadono per caso che ha voluto far incontrare il maestro del tempo e Enzo Vizzari, direttore e curatore delle guide dell’Espresso che, un po’ per gioco un po’ sul serio, gli ha lanciato una sfida. Quella di immortalare i piatti cult degli chef più famosi, creando gli oggetti di lusso da mangiare con gli occhi. Riccardo Zannetti non si è tirato indietro, ma ha accolto la sfida con grande entusiasmo.
Da appassionato cultore del made in Italy, lui ha sempre affermato che in Italia rimangono in piedi sempre meno categorie di artigiani veri tra cui gli chef, i vignaioli e gli orologiai. In effetti, il suo atelier, situato nel cuore di Roma, in Via di Monte d’Oro, dove una volta c’erano decine di antichi laboratori artigianali, riesce ancora a mantenere il fascino d’antan e a trasmettere il valore di una tradizione nata 500 anni fa.
To be continued