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Montre for Wine: Terre di Leone

2022-07-15 00:00

Montre For Chef

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Montre for Wine: Terre di Leone

...C’era una volta il nonno Leone che aveva un ettaro di terreno in zona Cotto, a Marano...

 

 

 

 

 

 

La storia di Terre di Leone, una giovane realtà nata a Marano, nel cuore della Valpolicella Classica, è molto recente, ma ha origini antichi, affascinanti. C’era una volta il nonno Leone che aveva un ettaro di terreno in zona Cotto, a Marano, laddove una volta sorgeva il vulcano. Era un terreno molto fertile, con sotto due falde acquifere, dove cresceva di tutto: vigna e orto, frumento e alberi da frutta. Passarono molti anni prima che questo terreno fu ereditato da Federico Pellizzari, il nipote del nonno Leone. Chiara Turati, la sua giovane sposa, arrivata in Valpolicella alla fine degli anni ’90, si innamorò perdutamente della valle di Marano e di quel ettaro rigoglioso, e così nacque il progetto di vita della coppia: fondare l’azienda e produrre il vino per raccontare il proprio territorio attraverso la tradizione vitivinicola. Comprarono altri terreni, 5 ettari in tutto, e costruirono una cantina chiamata Terre di Leone, concepita per lavorare con la gravità, che vide luce nel 2005, dove nel 2009 fu imbottigliato il primo Amarone.

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“Volevamo seguire uno stile ben preciso, volevamo la qualità sia in campagna che in cantina, volevamo rispettare la tradizione nella produzione dei vini, ben sapendo di vivere nel 2000 e che le filosofie estreme non dovevano compromettere l’attento e duro lavoro nei campi. La tecnologia è necessaria ma va gestita, serve solo ad accompagnare il vino nel suo cammino perché bisogna sempre ricordare che esso nasce in campagna dalla terra e bisogna pensare a come sarà già quando si vendemmia. Ecco come siamo nati, è stata la passione per questa terra, il rispetto della tradizione storica, e la volontà di far parte di un qualcosa di più grande, di poter parlare a modo nostro di questa valle”.

 

Oggi la proprietà di Terre di Leone si estende sulle colline della Valpolicella e in particolare su terreni di origine vulcanica: 7 ettari interamente destinati a vigneti, tra cui 5 di proprietà e 2 in affitto. Un’attenzione particolare è stata rivolta in fase di impianto alle varietà di uve, Corvina, Corvinone, Rondinella, Molinara e Oseleta, integrando tutte quelle tipiche con le vecchie varietà autoctone storicamente allevate in zona classica, nel rispetto del disciplinare di produzione. 

La vendemmia viene eseguita in ottobre, rigorosamente a mano. Le cassette in plastica vengono sistemate in fruttaio, la stanza più alta della cantina, per l’appassimento. È un locale moderno dove la funzione della tecnologia è quella di ricreare le condizioni ambientali tipiche degli inverni della Valpolicella Classica. Le uve destinate alla produzione dell’Amarone riposano fino a120 giorni, da fine ottobre ai primi di marzo, esattamente come faceva nonno Leone. 

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La vinificazione in cantina è strutturata su varie altezze per non stressare l’uva. Il vino decanta in modo naturale, dopodiché viene trasferito nelle botti e nelle tonneaux in rovere francese per l’affinamento che dura da 8 mesi a 7 anni. Dopo l’imbottigliamento il vino riposa in bottiglia per almeno 4 mesi fino a 3 anni prima di entrare in commercio. Oggi l’azienda produce circa 45.000 bottiglie divise in due linee: Terre di leone e Il Re Pazzo.

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“Re Pazzo, non è il più importante dei nostri vini, ma può sentirsi o credersi un re visto che innegabilmente è lui a chiudere il cerchio! Oppure no, è tutto il contrario?..”

 

Re Pazzo è la linea nata nel 2011, dedicata al nonno Leone. Etichette più snelle e vini più  semplici e autentici, piacevoli e immediati, perfetti per essere consumati nel quotidiano, dalla beva facile, adatti anche al pubblico giovane. I vini della linea Terre di leone invece, sono di una finezza e di un’eleganza imbattibili, sono quei gran classici ai quali impossibile rinunciare.

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